Giovani e lavoro, cambiare le regole del mercato

Giovani e lavoro, cambiare le regole del mercato

Quella che fino a qualche anno fa poteva sembrare una difficoltà tutta italiana, sta assumendo dimensioni mondiali.

E’ indubbio che la situazione internazionale sia abbastanza drammatica sul fronte del mercato del lavoro e dello sviluppo ma l’Italia deve in tutti i modi proseguire questo lento ma continuo trend di crescita che sta registrando negli ultimi anni.

A livello internazionale si registra una particolare instabilità dei mercati finanziari, la spesa per gli investimenti viene ridotta e a livello commerciale la domanda rallenta.

Tutta l’economia mondiale sembra vivere un momento di ristagno e in Europa a sentire maggiormente la crisi sono i redditi medio-bassi.

Interventi urgenti per favorire la crescita

Servono allore interventi urgenti in grado di spingere e favorire la crescita e non con interventi tampone del respiro corto, ma misure che possano creare sviluppo con un raggio di azione che copra i prossimi decenni.

A questo proposito una riflessione del Centro Studi Competitività, Regole e Mercati (Cerm) ha più d’una volta proposto sull’argomento interventi diretti ad incidere su tre linee principali: Misure per stimolare il mercato del lavoro dei giovani, per incentivare gli investimenti ed infine per diminuire la pressione fiscale.

Lavoro e giovani: la proposta del Cerm

Riduzione permanente per tutta la vita lavorativa di almeno 8 punti percentuali dei contributi al sistema pensionistico per tutti gli under 25, distribuita per datore di lavoro e lavoratore stesso.

Il Centro Studi su Competitività, Regole e Mercati ha proposto un intervento di alleggerimento dei contributi pensionistici sul lavoro e questo in primis per risollevare le sorti dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che molto presto non riuscirà più a sostenere il sistema.

Aumento dell’aspettativa di vita, riduzione delle nascite, diminuzione della crescita economica stanno infatti minando da anni la stabilità dell’Inps; senza interventi immediati e seri si potrebbe innescare un conflitto tra generazioni serio.

In realtà questa riduzione del cuneo contributivo di 8 punti il Centro di ricerca lo estende a tutti i lavoratori soprattutto per evitare il fenomeno drammatico dell’espulsione progressiva dal mondo del lavoro degli over 55, anche se per questa manovra i fondi necessari (oltre 20 miliardi di euro) non ci sarebbero.

Ma partire dagli under 25 secondo il Cerm sarebbe possibile e rappresenterebbe una priorità. In un primo momento infatti, la riduzione porterebbe ad un minore introito ma che col tempo porterebbe a retribuzioni più elevate, ad una maggiore occupazione e quindi ad un maggiore gettito contributivo e fiscale.

In pratica la misura finirebbe per finanziarsi da sé.

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